Il decreto Sblocca Italia del governo ha spianato la strada alle lobby di potere. Con l'art. 31 le multinazionali hanno il via libera per iniziare lavori di trivellazione, sia in mare che in terra, su tutta la penisola italiana.
La cosa sconcertante è che non ci sono limiti né vincoli per le multinazionali con un impatto ambientale devastante sul territorio.
Oggi in cui si può ricorrere a fonti di energia alternative, come quella eolica o solare, prive di qualsiasi controindicazione, è altamente inutile e deleterio continuare ad insistere sugli idrocarburi fossili come il petrolio sapendo le enormi conseguenze di impatto ambientale che derivano dal suo utilizzo, tra inquinamento da combustione e mancata bonifica del territorio.. senza considerare le immani catastrofi che si sono già consumate in passato dall'esplosione di alcuni pozzi petroliferi in mare aperto. Moria dei pesci, alterazione della fauna marina, sconvolgimento dell' ecosistema, scombussolamento della crosta terreste e aumento di terremoti e maremoti, sono solo alcune delle conseguenze delle trivellazioni.
Fortunatamente abbiamo la possibilità di esprimerci pacificamente per evitare danni irreversibili al pianeta: il 17 aprile è stato stabilito un referendum abrogativo per fermare le trivelle.
La Natura è il nostro tempio, facciamo la nostra parte. Confido nella vostra partecipazione: IL 17 APRILE VOTA SI AL REFERENDUM ABROGATIVO per dire no alle trivelle. Ci vuole un attimo, un paio di minuti che possono fare un enorme differenza per tutti noi.
Dobbiamo raggiungere il quorum necessario per fermare questa follia.