23 gennaio 2011

Come nasce "con un pollo al guinzaglio..."

Mio padre non è mai stato un gran chiacchierone e specie nei suoi ultimi giorni parlava poco. Un giorno, mentre aveva la febbre a 40, gli chiesi:”Che pensi?”
Mi rispose: “E’ difficile, è difficile, è difficile, pensieri tanto lontani quanto vaghi, che vanno dal sapore di un uovo sbattuto col cognac a Caccioppoli, che passeggiava per Napoli con un pollo al guinzaglio...”.
Poche ore dopo non c’era più.
Così nasce il titolo. E qui affondano le radici di questo blog.
Eh già, perché di mio padre io in fondo non sapevo, né so adesso, nulla. Beninteso: conoscevo il suo modo di lavorare (avevo anche lavorato con lui per qualche tempo, io architetto e lui ingegnere, con tutte le classiche, piacevoli e divertenti, conseguenze del caso); conoscevo il suo modo di pensare, le sue opinioni su molti argomenti, in qualche modo ne deducevo i suoi valori... ma di LUI, della sua parte interiore, del suo percorso personale, non ne sapevo, né so adesso, NULLA!
Né lui di me, in effetti.
Un mese dopo è nata mia figlia (la prima). E io, con ancora il pensiero a quella “assenza di conoscenza e comunicazione” di mio padre, ho cominciato a scrivere lettere, a lei e poi anche alla seconda, pensando di dargliele quando fossero “cresciute” (una figlia femmina si considera "cresciuta" per il proprio padre non prima dei 40 anni...), per non fargli mancare quello che era mancato a me: quell’idea del “sentiero interiore” di una persona vicina come il padre.
Questo blog forse è una naturale continuazione di quelle lettere. O forse questa è solo una scusa per scrivere e capire, io, alcune cose...
Veniamo a noi. E’ un periodo difficile, di confusione. Ho bisogno di riordinare i pensieri, e scrivere è la cosa migliore, soprattutto per chi come me non è molto loquace... Gioco a golf, leggo molto, libri che penso mi possano aiutare. E amo la fotografia, rigorosamente in bianco e nero, uno dei modi migliori per cercare, soprattutto dentro se stessi. Presenterò anche le mie foto, la mia ricerca...
un po' come Pollicino: lasciare le briciole per trovare la strada...
E poi tirare fuori, scrivere, come insegnano molti, crea energia. E la libera...

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