23 giugno 2012

Scialla: un utile dizionario

Mia figlia comunica tramite WhatsApp (applicazione che modestamente gli ho fatto conoscere io...) con decine di persone, dato che è un sistema che va sulla rete dati a cui lei è abbonata, mentre per la rete voce paga a consumo e quindi, pagando ormai da qualche tempo di tasca sua con la misera paghetta che le do, usa con molta parsimonia.


Da quando comunico con lei tramite WhatsApp, lei con il suo sistema Android, io con il mio iPhone, sto imparando un'infinità di nuove parole. Già dall'inizio dell'era degli sms, sistema di comunicazione che personalmente non amo ma che molti usano come una prima lingua, è nata questa sorta di nuovo dizionario. E allora ho pensato di riportare, ad uso e consumo di altri padri che volessero imparare i nuovi linguaggi per poter comunicare con i propri figli, un piccolo assaggio di questa nuova lingua "straniera". Forse non tutti hanno voglia di farlo, ma molti ne hanno la necessità, dato che già siamo considerati dei dinosauri, per cui, se non riusciamo nemmeno a capire la loro lingua, restiamo completamente tagliati fuori.

Naturalmente coinvolgerò mia figlia, che si divertirà all'idea.

Come spiegavo prima, le abbreviazioni sono nate soprattutto dalla necessità di economizzare sul numero di lettere per inviare sms, ma nel tempo si sono evolute, tanto che a volte ci si ritrova con messaggi interi scritti con sole consonanti e pochissime vocali, come nelle prove della settimana enigmistica... Trovo questa storia dell'economizzare davvero interessante, e in perfetta linea con i tempi. Questi ragazzi non sono così fuori di testa come sembra: semplicemente anticipano i tempi, sono ultraveloci, anche nello scrivere, e trovo divertente, pur se faticoso, cercare di stargli dietro. Credo che basterebbe solo passargli qualche sano valore interiore, di cui purtroppo la società consumista e fondata sulla tv spazzatura che noi abbiamo creato è piuttosto povera.

Ma torniamo a noi. Provo a scrivere qualche frase come la scriverei a mia figlia per tirare fuori qualche termine e cominciare a spiegare.

dv 6? = dove sei? facile no? intuitivo, veloce
nn vd + d mm = non vado più da mamma. Meno facile, ma sempre abbastanza intuitivo. In una frase così piccola si risparmiano ben 9 lettere: 12 lettere contro 21, quasi la metà! Metà costo di sms, metà tempo per scrivere e per leggere. Ma che ci si farà poi con tutto questo tempo: sembra la storia del cartone Momo... E come in inglese ci sono termini il cui significato si può capire solo dal contesto: qui si capisce che vd vuol dire "vado" e non "vedo".
k fai? = che fai? questa abbreviazione è passata da che a ke alla sola k.
kuando = quando. Qui in verità nn si risparmia nulla, ma ormai il linguaggio ha preso la mano. Mia figlia dice che solo io lo scrivo così... sarà.
qlk = qualche o qualcuno. E siamo ormai al 70% di risparmio! Cominciano a sparire le vocali.
ads = adesso. Bisogna avere inventiva...
cmq = comunque
pls = please, per favore. Quando c'è da chiedere qualcosa... E c'è la versione potenziata plsss
tt bn? = tutto bene? Sono sparite le vocali.
k c = che ci
cs = casa
a dp = a dopo
xk = perché. Questa è una di quelle che mi piacciono di più!

scialla = tranquillo, non fa niente, lascia stare. Stai sciallo = stai tranquillo. 'Sti cavoli. Termine molto in voga e che i nostri figli ci ripetono di continuo, soprattutto se capiscono che non sappiamo cosa significa, sottolineando il fatto che siamo dei dinosauri! Ma ora che vi ho detto il significato avete la possibilità di riacquistare punti!



Cito mia figlia: "è tutto un po' ripetere e inventarsi le parole." Le chiedo un esempio. Mi risponde: "cioè, ma tipo, che, ma anche no" (questa è bellissima, la userò in qualche colloquio di lavoro...).


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