21 febbraio 2016

Completamento ed energia

LE INCOMPLETEZZE

Quando lasciamo qualcosa di incompleto, e nella vita lo facciamo praticamente sempre, aggrappata a quella cosa rimane un po' della nostra energia.

Faccio qualche esempio. Quando mia figlia torna a casa e si cambia per mettersi un vestito o una tuta da casa butta i vestiti sul letto e lì rimangono tutto il tempo, finché, o a seguito di arrabbiature di mia moglie o perché deve liberare il letto per andare a dormire, non li leva e li mette da qualche altra parte. L'altra mia figlia invece fa merenda e poi lascia la metà delle cose che ha usato sul tavolo o nel lavello, senza finire di mettere a posto. Io nella mia professione a volte porto avanti una serie di lavori contemporaneamente portandoli a compimento solo dopo settimane o mesi, anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

L'ENERGIA IMPRIGIONATA


Quello che succede, l'ho sperimentato di persona, è che una parte della nostra energia interiore, mentale, psicologica, rimane "aggrappata" alle incompletezze, finché non la liberiamo. Più faccende lasciamo aperte e meno energia pulita abbiamo per risolvere le altre. E questo vale ancor più per le relazioni con altre persone...

Da qualche parte ho letto che tale modo di agire è anche un modo per sentirci legati alla vita, una sorta di "immortalità" autoindotta: lasciare briciole di incompletezze dietro di noi significa non poter morire...

In realtà se invece impariamo a completare tutte le nostre faccende scopriamo il vantaggio di avere più energia a disposizione. Basta partire dalle piccole cose. Per fare colazione devo prendere la tazza, i cereali, il latte, il cucchiaio e la tovaglietta: se quando ho finito metterò a posto la tazza e il cucchiaio nella lavastoviglie oppure li laverò e metterò ad asciugare, poserò i cereali nella dispensa, il latte in frigo e la tovaglietta nel cassetto, avrò completato l'azione è tutta la mia energia sarà pronta ad affrontare un'altra questione.

Lo stesso accade con il lavoro: se sarò in grado di concentrarmi al massimo su un'unica cosa finché non l'avrò completata, o almeno portata ad un punto oltre il quale oggi non mi è possibile andare, dopo potrò dedicarmi con la stessa concentrazione ad un'altra.

Più cose non completiamo più il nostro cervello, come un motore imballato, lavora male, ad alti giri, con grande fatica ma risultati scarsi.

Più liberiamo energia più il motore gira pulito ed efficacemente.

Provare per credere!

1 commento:

  1. l'avvocato del diavolo risponde: premesso che sicuramente sia vero che la nostra testa è più libera quando abbiamo terminato un "incombenza" che la tiene impegnata; però, per seguire i tuoi due esempi, se io non metto subito a posto la colazione appena fatta perchè mi attivo subito per la mia giornata lavorativa, penso che che è una cosa che potrò fare al mio ritorno magari mentro sto facendo una telefonata. Non penso che rimarrò tutta la giornata con il pensiero di dover tornare per "finire" il mio lavoro.
    portare avanti più lavori incece, in teoria fa si che riusciamo a soddisfare più persone e... la nostra voglia di guadagnare di più (!), e se non fosse così dovremmo rifiutare o posticipare una richiesta che ci viene da un cliente (prova a dire a uno che vuole ristrutturare casa appena comprata - e pagata - di ripassare fra un mese quando sarai più libero).
    detto questo... sulla carta la penso esattemente come te!!!

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