3 aprile 2011

L'Italia depredata

Odio il vittimismo. E il pessimismo. Ma questo Paese depredato proprio non mi va giù.
E' in corso un vero e proprio saccheggio culturale, patrimoniale e industriale.

Il saccheggio culturale è quello che a millenni di storia e di conoscenza oppone una gestione della cultura (arti, teatro, insegnamento alle nuove generazioni) che tende ad abbassare il livello ai minimi storici. Quello che costringe i nostri migliori cervelli ad espatriare. Quello che, unico tra i Paesi "civilizzati", tra poco darà più importanza all'insegnamento del dialetto lumbard che dell'inglese con cui si parla in tutto il mondo... e i nostri figli sono GLI UNICI, all'estero, a rimanere intimoriti dietro l'altalena per non sapere spiccicare una parola di inglese. Certo, un popolo troppo erudito può essere difficile da controllare attraverso queste sane trasmissioni in tv: d'altra parte, in Europa siamo rappresentati dal Trota...

Il saccheggio patrimoniale è quello che, pur fermando qualsiasi cosa si muova nel raggio di centinaia di metri da illustri reperti, poi quei reperti, vero patrimonio dell'umanità che nessun altro Paese al mondo possiede, li lascia andare in malora. E nei nostri parchi campeggiano dittatori...

Il saccheggio industriale è quello che sta mettendo i marchi più prestigiosi del Made in Italy nelle mani di altri: cosicché le grandi marche ormai realizzano le loro opere in Cina e mandano i soldi in Francia! Questa è la nostra lettura della globalizzazione!

Meno male che ci siamo tenuti l'Alitalia...

Scusate lo sfogo. Prometto di tener fede d'ora in poi alla "legge delle 3 domande".

2 commenti:

  1. La mia amarezza più grande è nel leggere e sentire che la maggior parte degli italiani la pensa come te (o almeno quelli con cui ho contatti io), eppure ... non cambia mai nulla, pochi sono d'accordo ma ... le cose vanno sempre in quella direzione ... ma come è possibile?

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  2. Purtroppo non credo che siamo la maggior parte degli Italiani... e sicuramente la cerchia dei tuoi amici o contatti, blogger o quant'altro, frequenta gli stessi luoghi (fisici e virtuali) che frequenti tu (e io) perché ragiona come te (e me). Ma se vai da una sarta (è capitato a mia moglie) o in un negozio o in un bar, la gente la pensa in modo molto diverso... e poi le persone votano per convenienza personale: basta promettergli, il giorno prima del voto, di fargli pagare 10 Euro in meno le tasse sulla casa (senza dirgli che poi ne prenderanno 50 di Euro in altri mille modi), e Voilà il voto è comprato!

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