15 maggio 2011

Eminenti scienziati

Mi ritrovo a parlare con amici che, per sostenere le loro tesi, mi riportano dichiarazioni di eminenti scienziati sulle percentuali di energie alternative che è possibile utilizzare in un Paese, sui limiti dell'utilizzo delle risorse naturali, su cosa è possibile fare e non fare...


BALLE!


L'informazione, tutta, non fa altro che mettere dei paletti al nostro pensiero. Anche i più grandi scienziati in realtà spesso non sono in grado di vedere al di là del loro naso (delle loro conoscenze...).


Non è possibile vivere di sole energie alternative? e chi lo dice? eminenti scienziati? e da chi sono pagati, dalle lobby di potere? e le nostre automobili non potrebbero camminare ad aria invece che a petrolio? pensate davvero che la nostra capacità tecnologica non ci permetterebbe di utilizzare macchine che vanno a nulla? pensate davvero che non potremmo vivere senza essere schiavi del petrolio, dell'energia nucleare e di tutto il resto?


Fermatevi un attimo a pensare:
petrolio = soldi ai pochi che lo estraggono e lo commercializzano (Mutinazionali, Lobby di potere, ecc.) = inquinamento = malattie (tumori, ecc) = soldi per la medicina (Multinazionali farmaceutiche, Lobby di potere, ecc). per non parlare dell'energia nucleare, che porta questi elementi ai massimi livelli (il controllo dell'energia, le malattie, ecc)


Energia dal sole, dal vento, dall'acqua, ecc = fonti a disposizione di tutti = non più potere e soldi alle Multinazionali e alle Lobby = non più malattie per le fonti di inquinamento = Libertà degli esseri umani...


Prendete ad esempio Einstein. Io non lo conosco bene (cercherò di leggere qualcosa su di lui), ma ogni volta che mi capita di leggere una sua semplice frase rimango colpito dall'apertura mentale, la libertà di pensiero, l'indipendenza intellettuale da qualsiasi puttanata (perdonatemi la parolaccia) i suoi colleghi "eminenti scienziati" dichiarassero essere la verità assoluta. E Ghandi? che è riuscito a fare una Rivoluzione con la sola forza interiore, con la non-violenza? "Ma ho letto sui libri di storia che le Rivoluzioni si fanno con la guerra, le armi, uccidendo, con la violenza?"... Ecco.


Non facciamoci fottere il cervello e imbrigliare il pensiero da quello che ci arriva dall'esterno...

8 maggio 2011

Un paio di libri che ho "non letto"

Sono rimasto senza letture e così, rovistando nella mia "biblioteca" ho trovato 2 libri che mi avevano regalato ma non avevo ancora letto. Tra l'altro 2 libri conosciuti, e credo anche famosi.
Così ho iniziato il primo.


E' "La versione di Barney" di Mordecai Richler. Quando leggo un libro, anche se all'inizio non mi dice granché, gli do sempre almeno una cinquantina di pagine di "chance" per catturare la mia attenzione: ma questo niente! Non capisco. Un tizio che racconta la sua vita, le sue varie beghe, a tratti anche divertenti certo, ma non sono proprio riuscito a proseguire oltre le fatidiche prime 50 pagine: non mi dava niente! Forse, anzi sicuramente, sono io che in questo momento ho bisogno di qualcosa di contenuti un po' più profondi, o forse semplicemente non l'ho capito. Fatto sta che l'ho abbandonato in una angolo della mia libreria. Magari lo riscoprirò tra qualche anno, o qualcuno mi illuminerà sulla profondità degli argomenti che io non ho percepito...


Il secondo libro era "La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano. Qui non sono riuscito ad arrivare nemmeno alla pagina 50. Ho letto solo le prime 2 storie, arrivando a pagina 35. Storie tristi di bambini che finiscono male! Eppure mi pare sia un libro famoso, che ha vinto anche qualche premio! Forse avrei dovuto continuare a leggerlo, forse dopo ne avrei compreso le motivazioni e le profonde riflessioni... ma la tristezza che mi hanno trasmesso le prime pagine mi ha impedito di continuare: deprimente. Spero anche qui che qualcuno mi convinca del contrario...

La vita è un campo da golf

Se mi avessero detto, non più di 3 anni fa, che avrei amato un gioco come il golf, fatto da e per bacchettoni snob, non ci avrei creduto. Ma tant'è! Ho iniziato a giocare, un paio di anni fa, e ne ho preso il virus...


Nel golf ci sono delle similitudini e degli insegnamenti che riguardano la nostra vita: materiale e spirituale. Cerco di riassumere quelli che mi vengono in mente, ma ne esistono molti altri...


Io la mattina mi alzo presto (verso le 6), faccio gli esercizi (I 5 tibetani) - quando si gioca a golf si inizia riscaldandosi nel campo pratica - leggo un capitolo di un buon libro (adesso sto leggendo "Dovunque tu vada ci sei già" di Jon Kabat-Zinn)  e faccio meditazione: questa è la mia routine per iniziare la giornata - in campo si fa una propria routine prima di ogni colpo
mi preparo ed esco per le mie attività, inizio la giornata fuori - in campo colpisco la pallina e poi cammino verso il punto in cui è caduta.
Durante la giornata mi trovo ad affrontare questioni difficili, che a volte mi mettono tensione - in campo trovo la pallina nell'erba alta o nella sabbia, mi concentro, la tiro fuori - cerco sempre di arrivare a completare un'attività, prima di passare a quella dopo (a inizio giornata mi creo una lista con 2 colonne: "completamenti" e "affrontare") - in campo arrivo al green, metto in buca, raccolgo la pallina, la guardo, mi avvio verso la buca seguente.


Il modo in cui affronto le mie tensioni, i colpi difficili, le situazioni complicate, è esattamente lo stesso: ecco perché su un campo da golf possiamo imparare ad affrontare e vivere meglio la nostra vita!


Certo, è facile, e forse anche banale, perché qualsiasi sport aiuta ad affrontare la vita, per questo è così importante per i nostri figli, ma nessuno ti fa vedere in maniera così lucida e consapevole tutti i tuoi difetti, i tuoi errori, il tuo rapporto con il mondo, e ti insegna ad affrontare te stesso, come il golf.


Leggete "La consapevolezza del giocatore di golf" di Gay Hendricks.


E non è un gioco per bacchettoni...