23 marzo 2011

Regole 6, 7, 8

Queste 3 regole sono tratte dal libro di cui ho già scritto: "La consapevolezza del giocatore di golf"


6. Completa le cose che + hanno bisogno di essere completate e libera energia
Quando arrivo a studio ho preso l'abitudine di fare come prima cosa un programma della giornata: vale a dire che su un foglio faccio due colonne.


Nella prima, che si chiama "completamenti", faccio l'elenco delle cose che devo fare prima di andare via (finire il progetto XY, fare la relazione XZ, mandare la mail a Tizio, comprare le pile per il telecomando di casa, ecc.), poi le numero in ordine di importanza o di urgenza o semplicemente metto prima quelle che devo assolutamente finire, anche se ci sono imprevisti che mi impediscano di finire tutto.


Nella seconda colonna, che chiamo "affrontare", inserisco almeno un paio (ma anche una sola se è "tosta" va bene) di cose che devo fare, magari da qualche tempo, e non ho voglia di fare (chiamare quel tizio con cui devo discutere dell'incidente, prendere l'appuntamento per fare l'analisi che mi ha prescritto il medico, chiamare quella persona per sollecitare il pagamento di una fattura, ecc.).


Posso garantire che quando, a fine giornata, il foglio è completamente cancellato, sento di aver liberato l'energia che potrò impiegare in altre cose. E sono pronto a ripartire!


7. Senti lo swing della vita
Nel libro di Gay Hendricks c'è una spiegazione splendida. Cerco di sintetizzarla con parole mie, anche se vi invito ad andarla a leggere nel testo originale.
Lo swing è il movimento che si fa giocando a golf. E' un movimento che ha in sé energia e grazia, fluidità e potenza (immaginate di vederlo fare a Tiger Woods, magari di qualche anno fa...). Porta in sé la leggerezza e la bellezza del dondolarsi su un'altalena come fanno i bambini (e anche noi grandi se ne siamo ancora capaci!). Una caratteristica dello swing è che la distanza che percorre e la direzione che prende la pallina da golf dopo il colpo non dipende, o dipende in minima parte, dalla forza muscolare del giocatore, ma dipende soprattutto dalla qualità del movimento... Mi rendo conto che non è facile da capire, specie per chi non gioca a golf.


Il concetto a cui voglio arrivare è che nella vita i nostri risultati (dove va la pallina) non dipendono solo da fattori di forza, di muscolatura, ma molto dalla "grazia" e dalla "qualità del movimento" che usiamo per vivere!


E anche nei momenti più impegnati e duri non bisognerebbe mai perdere la sensazione di quel meraviglioso dondolio sull'altalena, o del piacere dello swing della vita...


8. La pallina va esattamente dove deve andare
E già, una volta che il volo della pallina è iniziato, non c'è nulla che si possa fare per cambiarne la traiettoria: andrà esattamente dove deve andare! Cosa vuol dire? Che dalle situazione di vita dobbiamo imparare! Che quello che ci succede nella vita è una diretta conseguenza del nostro modo di viverLA. La pallina vola, e siamo stati noi a colpirla... è il nostro maestro, come la vita è il nostro guru!

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